Pronunciamento del Consiglio di Stato: la SMAT restituisca gli importi indebitamente incassati, nonostante l’esito del referendum

DALLO SPIFFERO.COM

La società torinese incalzata dalle associazioni ambientaliste e da alcuni Comuni
Al via il procedimento per restituire gli importi indebitamente versati, dal 21 luglio al 31 dicembre 2011, nelle bollette dell’acqua, dopo il referendum del giugno dello stesso anno: lo fa sapere l’Autorità per l'energia, all’indomani del parere richiesto al Consiglio di Stato, che ha confermato quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta.
Il rappresentante del “Comitato per l’acqua pubblica” di Torino Simona Bombieri è pronta a proseguire la battaglia. «Ci apprestiamo a fare altri ricorsi per contestare la delibera sull’acqua e la tariffa – dice –. La remunerazione va tolta dalla bolletta: non basta cambiarle il nome. In gioco c’è un principio democratico. I cittadini hanno scelto con il Referendum: ora il risultato va rispettato».
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