DAL FATTO QUOTIDIANO.IT
Il principio di precauzione sacrificato al profitto
Eea dimostra l’ovvio: se si fosse seguito il “principio di precauzione”, si sarebbero potuti evitare enormi danni ambientali e la perdita di migliaia di vite umane. Ma anche “stimolare l’innovazione, piuttosto che soffocarla”. Avvelenamento da mercurio industriale; problemi di fertilità causati dai pesticidi; disfunzioni ormonali da sostanze chimiche; prodotti farmaceutici che modificano interi ecosistemi: i casi studio della relazione esaminano le principali fonti di preoccupazione del mondo odierno. Il tutto mettendo in guardia sui recenti segnali di allarme di tecnologie diffuse come telefoni cellulari e nanotecnologie.
L’insostenibile costo dell’aria sporca: L’inquinamento atmosferico, che in Europa colpisce ben mezzo milione di persone ogni anno. Una situazione quasi fuori controllo che, a livello di costi sanitari, sociali e ambientali porta in media ogni cittadino europeo a spendere dai 200 ai 250 euro all’anno per fronteggiarne gli effetti. A partire da malattie come asma, disturbi cardiovascolari, enfisemi e tutto ciò che ne consegue: dalle cure mediche ai giorni di lavoro persi.
Per saperne di più leggi l'articolo: Dal nucleare agli ogm: l’Europa non ha imparato nulla dalle catastrofi ambientali e sanitarie del passato
Eea dimostra l’ovvio: se si fosse seguito il “principio di precauzione”, si sarebbero potuti evitare enormi danni ambientali e la perdita di migliaia di vite umane. Ma anche “stimolare l’innovazione, piuttosto che soffocarla”. Avvelenamento da mercurio industriale; problemi di fertilità causati dai pesticidi; disfunzioni ormonali da sostanze chimiche; prodotti farmaceutici che modificano interi ecosistemi: i casi studio della relazione esaminano le principali fonti di preoccupazione del mondo odierno. Il tutto mettendo in guardia sui recenti segnali di allarme di tecnologie diffuse come telefoni cellulari e nanotecnologie.
L’insostenibile costo dell’aria sporca: L’inquinamento atmosferico, che in Europa colpisce ben mezzo milione di persone ogni anno. Una situazione quasi fuori controllo che, a livello di costi sanitari, sociali e ambientali porta in media ogni cittadino europeo a spendere dai 200 ai 250 euro all’anno per fronteggiarne gli effetti. A partire da malattie come asma, disturbi cardiovascolari, enfisemi e tutto ciò che ne consegue: dalle cure mediche ai giorni di lavoro persi.
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