Chi ha visto la Legge Obiettivo? Il dossier sulla legge che doveva rilanciare le grandi opere e della sua scomparsa dai programmi politici

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Ricordate Silvio Berlusconi a "Porta a porta" nel 2001, mentre disegna alla lavagna le grandi opere da realizzare? Da quell’episodio e per i dieci anni successivi la Legge Obiettivo, lo strumento creato per rilanciare il Belpaese e recuperare i ritardi infrastrutturali, ha dominato la scena politica italiana.
Incredibilmente poi, in questa campagna elettorale il tema è praticamente scomparso. Perfino nei programmi elettorali si trovano solo generiche indicazioni e promesse sul tema. Pochi accenni nel programma del Pdl con il Ponte sullo Stretto, la TAV Torino-Lione e il progetto “adotta una infrastruttura”, mentre le priorità per la Lega sono gli attraversamenti attraverso le Alpi e il federalismo completo per le infrastrutture. La Legge Obiettivo non esiste nel programma del Pd dove appare la proposta di un piano delle 100 “piccole e medie (ma grandi) opere” immediatamente cantierabili, oltre a interventi per il trasporto pubblico. Nell’Agenda Monti si parla di liberalizzazioni e grandi opere. Il Movimento 5 Stelle, come Rivoluzione Civile, chiede il blocco del Ponte sullo Stretto e la TAV Torino-Lione e investimenti nella mobilità sostenibile.
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