DAL FATTO QUOTIDIANO.IT
Scampato (per ora) il pericolo di vedere piattaforme per l’estrazione petrolifera in attività davanti alle isole Egadi o ancora davanti la costa tra Selinunte e Sciacca, o ancora al largo di Pantelleria – dove a proposito di energia alternativa e fonte rinnovabili c’è qualcuno che sta pensando di installare un parco eolico in mare – adesso si scopre che mentre si battagliava contro le ricerche petrolifere nell’ottobre scorso gli uffici competenti della Regione hanno dato il nulla osta per cercare il petrolio nella Valle del Belice.
Mentre questo territorio colpito dal terremoto del 15 gennaio 1968 attende a 45 anni dal sisma ancora i soldi per completare la ricostruzione (la legge di stabilità appena votata ha stanziato 10 milioni di euro) ecco che invece di nuove case e aziende sorgeranno intanto cantieri per cercare di sfruttare giacimenti petroliferi che a loro insaputa i siciliani posseggono sotto i loro piedi.
Per saperne di più leggi l'articolo: Sicilia, autorizzata la ricerca del petrolio nella valle del Belice
Mentre questo territorio colpito dal terremoto del 15 gennaio 1968 attende a 45 anni dal sisma ancora i soldi per completare la ricostruzione (la legge di stabilità appena votata ha stanziato 10 milioni di euro) ecco che invece di nuove case e aziende sorgeranno intanto cantieri per cercare di sfruttare giacimenti petroliferi che a loro insaputa i siciliani posseggono sotto i loro piedi.
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