Stop a edifici in zone a rischio idrogeologico. Clini presenta le linee strategiche per il territorio

DALLA REPUBBLICA.IT

Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha annunciato la delibera che presenterà alla prossima riunione del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica).
Cambia tutto. Nelle zone a più alto rischio di alluvione (che aumentano di continuo) è vietato abitare. Diventano obbligatorie la manutenzione dei corsi d'acqua e le opere di difesa idraulica dei centri abitati. I terreni degradati che possono franare e i terrazzamenti vanno recuperati. La cementificazione deve essere contenuta al massino. Al posto dei rimboschimenti fatti con pini e abeti d'importazione, si pianteranno alberi autoctoni. La gestione dei boschi va fatta con attenzione all'uso energetico della biomassa. Le coste e le lagune esposte all'innalzamento del mare devono essere protette. Scatta l'assicurazione per le costruzioni nelle zone a rischio di inondazione. Ogni quattro anni verrà aggiornato il rapporto scientifico sul rischio di cambiamento climatico.
Secondo stime di Legambiente, oltre a questi comuni, bisogna tener conto che "in Italia il territorio è quasi totalmente a rischio idrogeologico" con percentuali del 100 per cento in Calabria, Umbria e Valle d'Aosta, mentre nelle Marche riguarda il 99 per cento e in Toscana il 98 per cento.
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1 commento:

  1. Bisogna leggere bene la delibera, ma obbligare il cittadino a fare un'assicurazione significa scaricare sul singolo il dovere di uno stato. Un brutto precedente!!!

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