Per i figli altro che punizioni Meglio gli elogi (e gli abbracci)

DAL CORRIERE DELLA SERA

Madre tigre addio, ora vince l'approccio gentile. Si chiama «terapia di interazione tra genitori e figli» ma, più semplicemente, è la tendenza, propugnata da una parte degli psicologi infantili, ad accantonare le punizioni (per lo meno quelle troppo drastiche) e a privilegiare elogi e abbracci. In pratica, l'imperativo per i genitori è: non fissatevi sui comportamenti «cattivi» ma valorizzate quelli «buoni».
Punire o non punire? «La punizione rende aggressivi» dicono gli psicologi americani citando le statistiche che mettono in correlazione le sculacciate ricevute nell'infanzia con i comportamenti violenti e conflittuali in età adulta. Gli stessi medici, però, bocciano anche l'approccio dialettico: ragionare insieme, soprattutto quando si tratta di bambini molto piccoli, non serve (come, da grandi, non servono avvertimenti «ragionevoli» come quelli stampati sui pacchetti di sigarette).
La formula perfetta starebbe nell'elogio
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