Napoli, il pm chiede 232 anni di carcere per 26 imputati di ecomafia

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

“Questo è uno dei primi processi che vede alla sbarra l’ecomafia, fino ad ora conosciuta solo come efficace definizione giornalistica”. Il pubblico ministero della Procura di Napoli, Maria Cristina Ribera, inizia così la sua lunga requisitoria nel processo denominato Carosello, iniziato nell’ottobre 2006 a carico di una associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e al disastro ambientale.
“Il disastro ambientale – ha precisato il pm – è in atto e quindi i tempi di prescrizione, per questo reato, non sono decorsi”. Un’ecatombe che sta ancora sprigionando i suoi effetti devastanti. I rifiuti tossici attraversavano il paese, provenivano da Toscana e Veneto, e venivano fintamente trattati prima di essere scaricati nelle terre dell’acerrano, in provincia di Napoli, ma anche nei regi lagni con profitti enormi.
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