L'importanza della dismissione delle centrali nucleari

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Proprio per il declino dell’atomo nello scenario energetico futuro si apre una fase in cui la dismissione degli impianti nucleari assume importanza cruciale per la sicurezza.
Sono innumerevoli i reattori ormai al limite di longevità prevista, e di conseguenza, sono sempre maggiori le quantità di combustibile, scorie e infrastrutture da decontaminare e ritrattare in sede locale e nelle sedi convenzionate a livello internazionale. Si tratta di operazioni costosissime, che spesso non avvengono in trasparenza, che sono coperte da accordi internazionali semisegreti, da trasporti scortati dai militari, da creazione di depositi temporanei fuori norma ma comunque inaccessibili a controlli pubblici. Parliamo di un problema che riguarda l’intera filiera mondiale, ma che assume contorni di massimo allarme per il nucleare italiano.
A fronte della delicatezza del tema, sia sotto il profilo della salute che della portata degli impegni finanziari, la situazione si è fatta drammatica. Credo che occorra riprendere in maniera organica il dibattito sul nucleare italiano realizzato, con un duplice obiettivo: da una parte valorizzare il significato strategico della fine del nucleare in Italia nel nuovo contesto internazionale, dall’altro entrare nel merito dei problemi che ancora sussistono oggettivamente e dei problemi ulteriori che ha creato fin qui la gestione della Sogin.
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