Bielorussia: 5 milioni di persone vivono ancora in zone contaminate.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

La situazione attuale in Bielorussia, testimoniata dalla delegazione di Legambiente appena tornata dal Paese dell'ex Unione Sovietica, è gravissima. Cinque milioni di persone continuano a vivere nelle aree della Russia, Bielorussia e Ucraina contaminate dall'incidente di Chernobyl del 26 aprile 1986. Nel sud della Bielorussia, dov'è caduto il 70% del fall-out radioattivo, le famiglie vivono in situazioni di povertà assoluta, bevendo e mangiando solo acqua e cibo fortemente radioattivi, che provoca un abbassamento delle difese immunitarie e varie patologie tumorali, soprattutto nei bambini.
Legambiente continua a intervenire sul posto tramite aiuti sanitari e progetti di cooperazione, come quello che ha permesso di realizzare e ampliare il reparto pediatrico di terapia intensiva, all'ospedale di Gomel. “Anche per l'anno 2013 – spiega Angelo Gentili, responsabile nazionale di Legambiente solidarietà – abbiamo siglato un nuovo accordo per portare 100 bambini dalle zone fortemente radioattive al Centro Speranza di Vileijka: una struttura ecoefficente in un'area non contaminata, dove oltre a giochi e laboratori creativi, i bambini mangiano cibo non radioattivo. Inoltre i piccoli ospiti vengono monitorati dal punto di vista medico per evidenziare eventuali patologie per poterli poi seguire anche durante l'anno: un speranza concreta per le vittime innocenti della catastrofe nucleare di 26 anni fa”.
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1 commento:

  1. La Bielorussia, prima di Chernobyl, era il granaio d'Europa. Pensate ai danni all'economia che crea una centrale nucleare.

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