DAL FATTO QUOTIDIANO.IT
Il 6 novembre 2012 in California si gioca la libertà degli americani di sapere cosa mangiano ogni giorno.
Oltre che per il presidente degli Stati Uniti d’America, si vota la Proposition 37 , il Mandatory Labeling of genetically engineered food (2012), un referendum storico che chiede l’etichettatura dei cibi contenti Ogm.
Stando a fonti Usa le multinazionali coinvolte nel business Ogm hanno investito ad oggi 34 milioni di $ per spegnere la spinta popolare fuorviandola con false informazioni attraverso radio e televisioni. L’investimento che stanno facendo è comprensibile se si pensa che qualora la legge californiana rendesse obbligatoria l’etichettatura dei cibi contenenti Ogm in California, chi produce cibi contenenti Ogm dovrebbe sviluppare un mercato californiano separato, che potrebbe facilmente diventare l’apripista di tutti gli altri Paesi favorevoli all’etichettatura.
La domanda di fondo è: perché se io non voglio mangiare cibi contenenti Ogm non ho la libertà di farlo? Perché per legge non è richiesto che venga menzionata in etichetta la presenza di Ogm?
Perché, se il 90% (è un dato comune dei sondaggi effettuati) dei cittadini americani chiede l’etichettatura dei cibi Ogm questa volontà non è minimamente presa in considerazione dal Senato americano?:Non si tratta di prodotti di nicchia, ma del 88% del granoturco, del 94% della soya e dell’80% dei cibi processati.
Per saperne di più leggi l'articolo: Usa, si vota anche per la libertà di non mangiare cibi Ogm
Nessun commento:
Posta un commento