DAL FATTO QUOTIDIANO.IT
Antonio Cederna nel suo ‘La distruzione della natura in Italia’ del 1975, dopo aver parlato della cronica mancanza di geologi in Italia: “In queste condizioni, i funesti eventi che a intervalli regolari devastano l’Italia, seminando morti e rovine non appena piove tre giorni di fila smentiscono ogni pretesa fatalità e appaiono come l’effetto logico della vergognosa incuria dei vari governi che si sono succeduti… Ai boom edilizi, autostradali, industriali attuati al di fuori di qualunque indirizzo di programmazione e ispirati da interessi settoriali, l’Italia ha risposto sfasciandosi.”
Era il 1975, e Cederna purtroppo parlava al deserto. Sono trascorsi 37 anni e la situazione è drammaticamente peggiorata. Dal 1956 ad oggi la superficie impermeabilizzata dal cemento e dall’asfalto in Italia è aumentata del 500%: sissignori, del cinquecento per cento. I sindaci continuano a fare comunella con i costruttori, il governo depotenzia le regole anziché renderle più stringenti, e via verso l’ennesima catastrofe annunciata. Il dolo è evidente ma nessuno paga.
Un esempio per tutti: Genova è letteralmente spalmata di cemento ed asfalto, l’acqua non sa dove scorrere se non in superficie. Ed allora ecco le ricorrenti alluvioni. La colpa mi direte è mica dell’acqua, che fa quello che può, ma di quei sindaci che hanno permesso tutto questo sfacelo. Che hanno permesso dolosamente che si continuasse a costruire e che si intubassero i rii. Tanto, poi, loro non pagano.
Per saperne di più leggi l'articolo: Questa povera Italia perennemente sott’acqua
Era il 1975, e Cederna purtroppo parlava al deserto. Sono trascorsi 37 anni e la situazione è drammaticamente peggiorata. Dal 1956 ad oggi la superficie impermeabilizzata dal cemento e dall’asfalto in Italia è aumentata del 500%: sissignori, del cinquecento per cento. I sindaci continuano a fare comunella con i costruttori, il governo depotenzia le regole anziché renderle più stringenti, e via verso l’ennesima catastrofe annunciata. Il dolo è evidente ma nessuno paga.
Un esempio per tutti: Genova è letteralmente spalmata di cemento ed asfalto, l’acqua non sa dove scorrere se non in superficie. Ed allora ecco le ricorrenti alluvioni. La colpa mi direte è mica dell’acqua, che fa quello che può, ma di quei sindaci che hanno permesso tutto questo sfacelo. Che hanno permesso dolosamente che si continuasse a costruire e che si intubassero i rii. Tanto, poi, loro non pagano.
Per saperne di più leggi l'articolo: Questa povera Italia perennemente sott’acqua
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