Il governo Monti bocciato in ambiente: "Fare meno peggio di Silvio non basta"

DALLA REPUBBLICA.IT

"Dal 2008 ad oggi abbiamo assistito ad un drastico taglio degli stanziamenti a favore del ministero dell'Ambiente e delle politiche ambientali: siamo passati da 1,6 miliardi agli attuali 450 milioni 1", ricorda Stefano Lenzi, responsabile dell'Ufficio relazioni istituzionali del Panda. "Con Monti non c'è stata nessuna inversione di tendenza nel relegare l'ambiente a un ruolo di marginalità. Al contrario sono lievitati gli stanziamenti per le infrastrutture strategiche, visti i continui rincari di tutte le opere previste, fino alla cifra record del +800% toccato dal II lotto del valico dei Giovi. Ma se questo poteva essere scontato in un governo che faceva dell'improvvisazione la sua cifra - conclude Lenzi - in un governo di tecnici diventa inquietante".
"Il giudizio sul governo Monti in campo energetico ambientale non può essere positivo", dice il senatore del Pd Francesco Ferrante: "Troppi gli aspetti negativi: dai decreti sulle rinnovabili elettriche, che di fatto le hanno affossate, a quello sulle rinnovabili termiche che doveva essere emanato a settembre dello scorso anno e che ancora non si è visto, alla mancata stabilizzazione dello sconto fiscale del 55% per le ristrutturazioni edilizie con risparmio energetico. Il tutto condito con balzane idee sulla liberalizzazione delle trivellazioni 2. Certo se dovessimo paragonarlo con il governo precedente persino Passera ne uscirebbe bene. Ma è troppo facile far meglio di chi voleva regalarci il nucleare".
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