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Parliamo della Canapa
Negli anni ’50 l’Italia ne è divenuto il secondo paese produttore al mondo secondo soltanto all’Unione Sovietica, con livelli d’esportazione che hanno garantito al settore agricolo un reddito superiore a tante altre coltivazioni. A distanza di pochi decenni tutto questo è scomparso, oltre alle coltivazioni anche la memoria di un passato così glorioso.
Nel 1961 l’Italia sottoscriveva infatti una convenzione internazionale “Convenzione unica delle sostanze stupefacenti” volta a far scomparire la Canapa e nel 1975 con la “Legge Cossiga” si decreta la fine di una coltivazione scomoda a troppe lobby dell’industria petrolifera.
Il 2012 segna però la nascita di una grande progettualità in Toscana che può fare scuola e trasformare un sogno di tanti in una vera rinascita della Canapa e nasce un impianto per produzione di pannelli isolanti termici per le abitazioni fatti proprio in Canapa.
A fine ottobre il Comune di Capannori (LU) sta organizzando un seminario rivolto a tutti gli agricoltori per cogliere questa grande opportunità. Un modo per unire rilancio dell’agricoltura, filiera corta dei materiali edili, riqualificazione energetica degli edifici; ecologia ed innovazione, sostenibilità e ripresa di una cultura tradizionale del territorio.
Ancora oggi lo spettro dei possibili utilizzi della canapa è pressoché infinito, l’unica coltivazione agricola che unisce una tale duttilità di utilizzi ed una grande ecologicità della coltivazione. La Canapa può permettere una riduzione dei consumi fossili, può ridurre i consumi energetici, può arricchire le nostre diete, può sostituire la plastica in mille applicazioni.
Per saperne di più leggi l'articolo: La rivoluzione di una zolla e di una pianta
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