Venezia, al via conferenza internazionale su decrescita: “Tema non rinviabile”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Crescere all’infinito in un ambiente dalle risorse finite? Non è possibile, meglio farsene una ragione. A meno che si voglia andare dritti verso la catastrofe. Ambientale, sì, ma anche economica e sociale. Per evitarlo, resta solo una possibilità: rivedere dalla base l’attuale modello di sviluppo.
Tutti d’accordo sulla soluzione da opporre a una crisi ormai irreversibile: la presa di coscienza che la nostra civiltà consuma troppe risorse rispetto a quelle che il pianeta è in grado di rigenerare, e produce troppi rifiuti rispetto alle sue capacità di metabolizzarli.
C’è chi la chiama “transizione”, chi “prosperità senza crescita”, chi ancora “semplicità volontaria”. Sta di fatto che la decrescita, termine che suscita le più sprezzanti reazioni nella maggior parte degli economisti, ha iniziato a farsi strada nell’immaginario collettivo.
Obiettivo comune: ridurre al minimo l’impatto ambientale dei propri spostamenti, facendo però presente che decrescere non significa “tornare al carro trainato da buoi” o vivere di rinunce, ma “capire che si è passato il limite”.
Per saperne di più leggi l'articolo: Venezia, al via conferenza internazionale su decrescita: “Tema non rinviabile”

1 commento:

  1. Cambiare stile di vita pensando che decrescita NON significa minor qualità della vita, anzi...

    RispondiElimina