Com’è una città ai trenta all’ora? Intervista a Beppe Piras di #salvaiciclisti

DALL'ECO DALLE CITTA'

C’è un po’ di confusione nell’aria: lo slogan che accompagna la petizione di #salvaiciclisti è “Trenta all’ora in tutte le città e in tutta la città”, ma nel testo le arterie di scorrimento sono escluse.
Ne parliamo con Beppe Piras, fra i fondatori del movimento. “In tutta la città è appunto uno slogan” – ci spiega al telefono – quello che chiediamo è che in tutte le aree residenziali venga messo il limite dei 30 all’ora, lasciando fuori però le strade ad alto scorrimento. Sostanzialmente si parla dei quartieri. Pensiamo una città come Torino: il Quadrilatero è già una zona a traffico limitato, noi vorremmo almeno che negli altri quartieri, San Salvario per esempio, si potesse andare in giro tranquillamente in bici o a piedi in tutta sicurezza, come accade ora nella zona 30 di Mirafiori. L’obiettivo sono proprio le strade di quartiere, quelle in cui la gente si muove soprattutto per piccoli spostamenti quotidiani; sono anche le zone in cui ci sono più bambini, che devono avere il diritto a muoversi liberamente, senza l’ansia delle auto”.
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