Altre ILVA in Italia, Portoscuso e Porto Torres

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

A Portoscuso le tre industrie Eurallumina, Portovesme srl e Alcoa annaspano. E’ un terremoto sociale. All’Alcoa lavorano circa 600 operai. Ma l’indotto vale molti più posti. Portoscuso conta 5.300 abitanti e con le industrie fallisce il paese. In questi anni non è stata proposta un’alternativa. L’agricoltura intorno è stata cancellata. Enorme la quantità di residui tossici ed è in corso un processo per traffici illegali di quelle sostanze pericolose. La mortalità per malattie respiratore è raddoppiata negli uomini di Portoscuso (205 casi contro 125 attesi). I morti per malattie polmonari provocate dalle polveri sono quattro volte quelli della popolazione normale (117 casi contro i 30 attesi).
A Porto Torres l’avvelenamento dei suoli e delle acque è talmente grave che lo Stato si è costituito parte civile al processo contro Polimeri Europa e Vinyls e il Ministero dell’Ambiente chiederà i danni per lo smaltimento in mare di cadmio, mercurio, cianuri, benzene, idrocarburi. Gli stabilimenti spenti continuano a inquinare le falde. E così la contaminazione aumenta insieme alla disoccupazione. Nell’acqua di falda le concentrazioni del cancerogeno benzene sono 400.000 volte superiori al limite di 1 microgrammo per litro. Una distilleria di benzene. Nel mare del porto industriale il benzene è “solo” 2000 volte superiore alla norma. Se ne percepisce perfino la presenza nell’aria.
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