Riserve marine in agonia, ma il governo: “Non ci sono fondi, autofinanziatevi”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Nel 1999 il governo D’Alema stanziò 36 miliardi delle vecchie lire. E le aree protette erano soltanto 15. Taglia, taglia, nel 2012, e con un considerevole ritardo, il governo Monti ha appena approntato per le attuali 27 riserve solo 3 milioni e 600mila euro. Una cifra pari allo 0,0002 del Pil. “Che paese è quello che oltre a pensare di svendere i suoi beni culturali non investe nel mare, la risorsa più strategica del nostro turismo?”.
Profitto e tutela ambientale spesso vanno in conflitto. Senza dimenticare gli interessi delle mafie. Molte riserve marine ricadono in regioni dalla forte incidenza della criminalità organizzata, cui fa gola il business della pesca di frodo e dei datterai. Sull’oasi di Punta Campanella, per fare un esempio, si è allungata la mano dei clan della zona stabiese-vesuviana.
Per saperne di più leggi l'articolo: Riserve marine in agonia, ma il governo: “Non ci sono fondi, autofinanziatevi”

Nessun commento:

Posta un commento