Nota integrativa osservazioni centrale a Biomasse di Luserna San Giovanni

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Luserna San Giovanni, 4 aprile 2016                                                      Nota integrativa osservazioni

Centrale a biomasse di Luserna SG

Negli anni si è evoluto un quadro normativo molto favorevole allo sviluppo di reti di teleriscaldamento.
In questo contesto il recente DM 26 giugno 2015 (decreti attuativi della legge sull'efficienza energetica degli edifici) ha sancito un obbligo di predisposizione tecnica degli allacci a reti di teleriscaldamento (esistenti o in progetto entro un raggio di 1km) per edifici nuovi, ad alta efficienza energetica o in caso di interventi rilevanti sul patrimonio esistente (es. la sostituzione della caldaia e un contemporaneo intervento di coibentazione dell'involucro - come in molti degli interventi incentivati dalle detrazioni del 65% e sempre più previsti dalla normativa). In questi casi l'allaccio al teleriscaldamento diventa, sostanzialmente, funzione della fattibilità tecnico-economica (sancita in una relazione da un professionista) e dell'interesse del gestore della rete di teleriscaldamento alla connessione. Ovviamente tale obbligo non riguarda tutti gli edifici di un'area, ma solo una piccola quota parte; tuttavia viene sancito il principio che, nel tempo, una rete di teleriscaldamento esistente/autorizzata non possa che crescere in numero di utenti. 

Con riferimento al rispetto dell'IRE da parte della centrale di Luserna SG e al contenzioso che si potrebbe aprire se il parametro autorizzativo fosse violato,la norma potrebbe far guadagnare una ulteriore argomentazione per i proponenti, ovvero che, nel tempo, l'IRE non possa che migliorare. [A ciò si aggiungono i vincoli di tipo economico del Comune che vanno nella medesima direzione]. 

Di conseguenza Legambiente Val Pellice, come già indicato nel precedente comunicato, suggerisce che il Comune collabori con Città Metropolitana per verificare in maniera molto stringente le possibilità concrete di rispetto dell'IRE e per guidare l'evoluzione della situazione verso la massimizzazione dei benefici ambientali. In tale contesto l'opzione di una chiusura totale dell'impianto deve essere tenuta in considerazione solo in presenza di certezze sulla chiusura stessa  che solo la collaborazione tra Comune e Città Metropolitana possono garantire, altrimenti il rischio reale, ed è quello che già sta succedendo, è di veder funzionare l’impianto tutto l'anno in assetto esclusivamente/prevalentemente elettrico.

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