Legambiente Val Pellice prende l'iniziativa: lettera al Sindaco di Bricherasio

Le Osservazioni sul degrado dell'ex distributore di carburante


Al Sindaco del Comune BRICHERASIO
e p.c. ai Capogruppo Consigliari
Egregio sig. Sindaco,

con la presente lettera il Circolo Val Pellice della Legambiente richiede all'A.C. di Bricherasio che vengano prese delle iniziative di riqualificazione dell’area, ora recintata, dell’ex distributore di carburante posto sulla strada SP. n. 161, in stato di abbandono da molto tempo e costituente forma di evidente degrado. Ormai si avverte diffusamente il disagio degli abitanti della Val Pellice di fronte al disinteresse per questo e altri episodi d’abbrutimento che permangono, a volte, anche quando gli enti adempiono ai loro compiti formali sulla questione.
Detto diversamente: fatichiamo a convivere con le cose brutte…anche quando “messe a norma”. Riteniamo che il caso in oggetto, per quanto circoscritto, possa essere rappresentativo di una delle molte forme di degrado che si riscontrano nel territorio e, soprattutto, possa essere motivo per un’iniziativa, da condividere con i cittadini, di bonifica e rigenerazione, che diventi un primo atto, simbolico ma anche tangibile, di riappropriazione del proprio territorio (che è elemento imprescindibile della comunità). E’ evidente che quest’operazione di riqualificazione rappresenta, comunque, solo un aspetto particolare della più estesa problematica della cura e dell’uso responsabile dei beni comuni della collettività, cioè di quella complessa categoria di oggetti e luoghi (il paesaggio, le strade, le scuole, i centri storici, i giardini pubblici, i beni culturali, le risorse naturali, ecc,…) ma anche di modalità e condizioni di vita (la legalità, la vivibilità e decoro urbano, la memoria collettiva, la salute, l’istruzione, ecc,…) che sono patrimonio ed espressione di una comunità locale.
Questa operazione deve necessariamente partire dal Comune, poiché è la forma più riconosciuta di rappresentanza dei cittadini ma anche perché è l’espressione più prossima dell’articolazione della Repubblica alla quale è dato il compito di tutela del paesaggio (art. 9 della Costituzione).
Nostra intenzione è comunque di andare oltre e accompagnare la richiesta di intervento con alcuni suggerimenti, certamente da approfondire, sulle possibili modalità di gestione dell’operazione. Pertanto, affinché quanto proposto non appaia velleitario, abbiamo ritenuto utile individuare all'interno dell’ordinamento giuridico alcuni riferimenti certi per configurare adempimenti e competenze comunali.
1. L’acquisizione gratuita dell’immobile (art. 42 Costituzione) Riteniamo che il Comune, accertato il prolungato stato d’abbandono, di degrado o incuria delle aree o degli edifici, dopo diffida ai proprietari per eseguire gli interventi di ripristino e a seguito del mancato adempimento, possa acquisire gratuitamente tali beni.
Infatti, poiché l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno (art. 41 Cost.) e poiché la proprietà privata deve avere una funzione sociale (art. 42 Cost.), qualora tali requisiti vengano meno (per abbandono, uso improprio, effetti sgradevoli,…), diventa giustificata e doverosa l’acquisizione degli immobili.
Successivamente il Comune, di concerto con i cittadini, decide la destinazione dell'immobile secondo la più ragionevole soluzioni indotta dai caratteri dello stesso (assegnazione ad agricoltori, in gestione ad associazione o volontari, per orti urbani, ecc,…) ma nel'’ottica, comunque, di aumentarne l’utilità sociale (anche solo migliorandone l’aspetto estetico).
2. L’acquisizione dell’immobile tramite esproprio (art. 838 Codice Civile) E’ previsto che si ricorra all'esproprio “…se il deperimento dei beni ha effetto di nuocere gravemente al decoro della città o alle ragioni dell’arte, della storia…”. Fermo restando la nostra contrarietà ad una soluzione che imponga alla cittadinanza, tramite l’indennizzo, di farsi carico delle inosservanze e mancanze del proprietario, riteniamo tuttavia significativo che anche in un contesto giuridico essenzialmente liberale - quello che ho espresso il Codice Civile, venga riconosciuta la priorità dell’interesse comune al decoro e alla qualità urbana rispetto al mero esercizio della proprietà privata.
3. L’ingiunzione all'esecuzione di lavori necessari a rimuovere ogni inconveniente recante pregiudizio all'ambiente (art. 33 – Regolamento edilizio comunale)
Sulla base di quanto sopra argomentato, l’Associazione richiede all'A.C. di prendere iniziative per rimuovere gli elementi di degrado dell’area e per riqualificarla dal punto di vista ambientale, tenendo conto delle modalità operative elencate in precedenza.
Naturalmente il circolo è sempre a disposizione dell’A.C. per collaborare su iniziative riguardanti la qualità del territorio e per quelle attività di comunicazione, tutela e manutenzione di spazi, immobili, luoghi, ecc,… rientranti nei principi della regolazione e gestione dei Beni Comuni.
Distinti saluti,
Luserna S. Giovanni, 03/12/2014
Il presidente del circolo Legambiente della Val Pellice
Davide Claudio Gay
Il responsabile di settore
Renato Armand Hugon

Nessun commento:

Posta un commento