Energia, referendum di Amburgo. Silvestrini: «Difficile che la distribuzione torni comunale come in Germania»

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

In Germania si assiste da un po' di tempo alla tendenza, da parte delle amministrazioni comunali, a riacquistare le reti locali per la distribuzione dell'energia. Considerando i diversi contesti, il fenomeno tedesco potrebbe attecchire anche in Italia?
Il fenomeno che si sta verificando in Germania è molto interessante, ma dubito che possa essere replicato in Italia, dove la situazione generale è molto diversa.
I Comuni sono molto indebitati, a differenza di quelli tedeschi hanno più vincoli e minori possibilità di accesso al credito, per cui difficilmente potrebbero pensare di riacquistare le reti locali, dato che si tratta di operazioni in genere molto costose. A parte questo, in Italia, al contrario di quello che accade in Germania, le piccole reti tendono ad essere inefficienti e piuttosto refrattarie al cambiamento e all'introduzione di innovazioni - penso ad esempio alle reti delle piccole isole, gestite da Enel insieme ad aziende locali – per cui la tendenza è stata quella opposta, di delocalizzarne la gestione.
Esempi virtuosi esistono anche in Italia, ad esempio della cooperativa SECAB, che distribuisce energia in un'area del Friuli, ma si tratta di casi isolati, relativi soprattutto al Nord Italia.
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