DALL'ECO DALLE CITTA'
«Per considerare correttamente la maggiore o minore convenienza delle diverse forme di trattamento non si deve considerare solo l’impatto
economico a breve termine (in cui attualmente non sono adeguatamente
inglobati i reali costi ambientali di alcune forme di smaltimento quali,
ad esempio, i costi delle bonifiche) ma anche i costi ambientali a
medio a lungo termine. Per orientare correttamente le proprie strategie
l’Unione Europea ha infatti commissionato ad AEA Technologies uno studio
teso a valutare gli impatti sul cambiamento climatico delle diverse
opzioni di gestione dei RU in cui si dimostra che “la strategia raccolta
differenziata dei RU seguita dal riciclaggio (per carta, metalli,
tessili e plastica) e il compostaggio/digestione anaerobica (per scarti
biodegradabili) produce il minor flusso di gas serra (-461 kg CO2 eq/t).
Anche la termovalorizzazione dei rifiuti indifferenziati, nonostante la
produzione di elettricità, comporti una trascurabile riduzione
dell’emissione di gas serra rispetto allo smaltimento in discarica(-10
kg CO2 eq/t) che risulta comunque nettamente inferiore a quella
ottenibile con il riciclaggio"».Per saperne di più: 10 proposte per migliorare il riciclo in Italia (prendendo spunto dalla Francia)
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