DAL FATTO QUOTIDIANO.IT
E’ a meno di venti chilometri dalla sede di Expo 2015, dove si discuterà di alimentazione sana, acqua potabile, prevenzione di malattie e stili di vita sostenibili. Eppure per Castellanza, cittadina al confine tra le province di Varese e Milano, il futuro si gioca molto prima. Entro un mese Regione Lombardia dovrà decidere se dare il definitivo via libera all’insediamento di un polo industriale pensato per smaltire reflui chimici e farmaceutici. Un’industria che accoglierà ogni anno 175mila tonnellate di rifiuti classificati come “pericolosi” prodotti nel nord Italia (ma il collegamento ferroviario già esistente con un interporto potrebbe allargare gli orizzonti) “restituendo all’ambiente circostante - secondo chi si oppone al progetto – liquidi, fanghi, fumi derivanti dal processo di lavorazione”. In una zona, quella dell’altomilanese, già provata dalla presenza di inceneritori, discariche, concentrazioni di pm10 tra le più alte del paese. E pure un aeroporto internazionale (Malpensa) che crea non pochi problemi ecologici all’area del Ticino.
Per saperne di più leggi l'articolo: Smaltire 175mila tonnellate di reflui chimici in area urbana? In Lombardia forse si può
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