Acqua, bene comune e business per pochi

DALLO SPIFFERO.COM

La Regione aumenta in modo impercettibile i canoni di imbottigliamento, facendo felici le aziende che attingono alle sorgenti piemontesi. Sono tra i più bassi di tutta Italia, ma per i cittadini il prezzo è il medesimo da Arona a Messina
Il provvedimento presentato dall’assessore Roberto Ravello in Commissione Ambiente prevede che dal prossimo anno i titolari di concessione di acque minerali siano tenuti al pagamento di un canone regionale annuo posticipato, composto da una quota calcolata sulla base dell’estensione della superficie dell’area oggetto della concessione e da una quota variabile che dipenderà dal quantitativo di acqua imbottigliata. La prima è pari a 35 euro per ogni ettaro di superficie, mentre il canone per ogni mille litri di acqua imbottigliata sarà pari a 1 euro per i primi 60 milioni di litri, a 1.10 euro per i quantitativi superiori ai 60 e fino ai 150 milioni di litri e a 1.20 euro da 150 milioni di litri in su. L’intenzione della Regione è da un lato di aumentare un canone tra i più bassi d’Italia, attualmente a 0,75 euro ogni mille litri, tenendo conto della crisi economica e della necessità di sostenere le aziende che creano occupazione sul territorio regionale.
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