DALLA REPUBBLICA.IT
Trasformata in discarica, e lasciata all'incuria, la cascina in cui 35 anni fa venne ucciso il giornalista che dai microfoni di "Radio aut" denunciava gli affari della mafia locale e del boss Gaetano Badalamenti. Per evitare che scompaia arrivano un cortometraggio, "Munizza", e una raccolta di firme online.
COPERTO di letame, lasciato all'incuria, con il tetto pericolante. A rischio crollo. E' il casolare in cui nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978 fu ucciso Peppino Impastato. Un giornalista, un attivista politico, un trentenne che dalle frequenze della sua radio, "Radio aut", denunciava le attività mafiose nella sua terra - Cinisi, in provincia di Palermo - e gli affari del boss Gaetano Badalamenti. A trentacinque anni dalla morte, per salvare il "simbolo di una Sicilia che resiste", nascono un cortometraggio, "Munizza", e una petizione online. "Restituiamo quel bene alla collettività" è la richiesta di "Radio 100 passi" al presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta. Un appello che raccoglie la denuncia del fratello di Peppino, Giovanni: "E' vergognoso - dice - che nel luogo più importante della lotta alla mafia sia rotto il tetto e il proprietario porti le mucche a pascolare. Un paio di giorni fa sono andato sul posto con una scolaresca di ragazzi del Nord, ma per l'imbarazzo ho bloccato tutto".
Per saperne di più leggi l'articolo: Peppino Impastato, il casolare rischia di crollare. Un film e una petizione web per salvarlo
COPERTO di letame, lasciato all'incuria, con il tetto pericolante. A rischio crollo. E' il casolare in cui nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978 fu ucciso Peppino Impastato. Un giornalista, un attivista politico, un trentenne che dalle frequenze della sua radio, "Radio aut", denunciava le attività mafiose nella sua terra - Cinisi, in provincia di Palermo - e gli affari del boss Gaetano Badalamenti. A trentacinque anni dalla morte, per salvare il "simbolo di una Sicilia che resiste", nascono un cortometraggio, "Munizza", e una petizione online. "Restituiamo quel bene alla collettività" è la richiesta di "Radio 100 passi" al presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta. Un appello che raccoglie la denuncia del fratello di Peppino, Giovanni: "E' vergognoso - dice - che nel luogo più importante della lotta alla mafia sia rotto il tetto e il proprietario porti le mucche a pascolare. Un paio di giorni fa sono andato sul posto con una scolaresca di ragazzi del Nord, ma per l'imbarazzo ho bloccato tutto".
Per saperne di più leggi l'articolo: Peppino Impastato, il casolare rischia di crollare. Un film e una petizione web per salvarlo
il "simbolo di una Sicilia che resiste" profanato, una vergogna!!!
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