Ilva di Taranto: commissariamento o "nazionalizzazione"?

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Oggi sul sempre più ingarbugliato caso dell'Ilva di Tatanto, che rischia di trascinare nel baratro la già disastrata siderurgia italiana, Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente territorio e lavori pubblici della Camera, scrive: «La gravità della situazione che si è venuta a creare con la drammatica ipotesi di chiusura dell'impianto, tragica sia per l'occupazione che per l'economia del Paese, e le evidenti grandi inadempienze aziendali rispetto alle prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), unica garanzia di un percorso che consenta al contempo la continuità produttiva dell'azienda, la tutela della salute dei cittadini e la tutela dell'ambiente, rendono a mio avviso possibile e indispensabile un'azione di commissariamento dell'azienda, volta a garantire la piena applicazione delle misure previste. È infatti evidente che il rispetto delle prescrizioni dell'Aia in molti casi non c'è: penso alla movimentazione del carbone, al superamento di alcuni limiti di emissione registrato dalla stessa Ispra in data 5-6-7 marzo 2013, o ancora alla chiusura nastri e cadute di materiali sfusi che l'Aia imponeva entro gennaio 2013 e che l'Ilva pospone al 2015. Ci sono tutti gli elementi per procedere al commissariamento dell'Ilva di Taranto come per altro previsto dall'Aia stessa per gravi inadempienze. E' altrettanto evidente che le risorse per tali azioni di risanamento e bonifica non potranno che provenire dai beni della famiglia Riva».
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1 commento:

  1. Punto 5 della LEgge Rifiuti Zero: Sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale per il reato di danno ambientale

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