Com'è andata la manifestazione dell'11 maggio contro l'inceneritore del Gerbido di Torino

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

Si è svolta nel pomeriggio di sabato 11 maggio la manifestazione contro il termovalorizzatore del Gerbido. Circa 700 partecipanti hanno sfilato da Beinasco a piazza d'Armi a Torino. Diversi i comitati e le sigle che hanno aderito alla giornata di protesta. Oltre al coordinamento "No Inc - Rifiuti Zero", promotore dell'evento, erano presenti "Rivalta sostenibile", "Salviamo il paesaggio", "USB - Unione sindacale di base". Molti manifestanti mostravano spille e bandiere "No TAV". Un lungo striscione nero con la scritta "inceneritore = morte" apre il corteo, seguito da "cancrovalorizzatore", "vogliamo scegliere l'aria che respiriamo". Alcuni bambini sfilano reggendo bare bianche di polistirolo.
L'opinione prevalente tra i manifestanti su come trattare i rifiuti è che qualsiasi alternativa al termovalorizzatore del Gerbido sarebbe stata migliore. "La soluzione giusta è riciclare -sostiene un ragazzo- perchè si potrebbe recuperare il 90% di quello che si butta. E il restante 10% non lo si dovrebbe proprio produrre. Ma con l'inceneritore i comuni abbandoneranno la strada della raccolta differenziata". Oltre al riciclo anche il trattamento meccanico-biologico viene citato più volte. "L'obiettivo rifiuti zero non è un'utopia -afferma una giovane coppia- ma l'unica soluzione davvero sostenibile".
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1 commento:

  1. Prima di tutto bisogna produrre meno rifiuti e quel che resta deve essere ben differenziato. Se il lavoro è fatto bene, il rifiuto ha un valore che ritorna nelle nostre tasche in conti meno salati. Infine bisogna capire come si vuole trattare il rifiuto non utilizzabile con trattamento a caldo (termovalorizzatore) a freddo (discarica). Entrambi i metodi hanno dei problemi. LA soluzione è PRODURRE MENO RIFIUTI

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