Sequestro di Bagnoli, Legambiente: «Risanamento ambientale finora una chimera. Italia volti pagina»

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Legambiente Stefano Ciafani, secondo il quale «La gravissima vicenda della mancata bonifica dell'area di Bagnoli, così come viene ipotizzata dalla procura di Napoli che ne ha disposto il sequestro per disastro ambientale, non ci stupisce ed è purtroppo esemplificativa di come rischi di essere stata praticata una parte del risanamento dei siti inquinati in Italia.
Connivenze, conflitti d'interesse, comportamenti dolosi, illegalità e omertà sono tristemente di prassi nel nostro paese, come dimostrano le storie raccolte da anni nel nostro rapporto Ecomafia, e questo riguarda anche la gestione del recupero ambientale dei siti inquinati. Alla chiusura degli impianti industriali sono seguiti troppo spesso enormi ritardi nelle operazioni di bonifica e interventi poco trasparenti che hanno portato all'azione della magistratura. L'Italia deve voltare pagina: non può più permettersi questo sperpero di denaro pubblico e l'incremento dei rischi per la salute dei cittadini derivante da un inquinamento protratto da false operazioni di bonifica. Da anni chiediamo di replicare il modello Usa attivato con la legge del Superfund del 1980. Solo così riusciremo a rendere concreto il risanamento ambientale, che fino a oggi è stato una chimera».
Per saperne di più leggi l'articolo: Sequestro di Bagnoli, Legambiente: «Risanamento ambientale finora una chimera. Italia volti pagina»

1 commento:

  1. Non c'è solo l'ILVA in Italia: Legambiente stima in 60 i siti nazionali a rischio di disastro ambientale

    RispondiElimina