DAL FATTO QUOTIDIANO.IT
per molto tempo in Italia quella dell’auto è stata definita l’industria delle industrie giacché il settore automotive contribuisce al Pil italiano per l’11,4% e fino a qualche anno fa l’intera filiera offriva lavoro a 1,2 milioni di italiani. Oggi le cose stanno in maniera ben diversa: il mercato dell’auto ha collezionato il diciannovesimo segno negativo a due cifre consecutivo (siamo ai livelli di vendita del 1979) e sono già 200 mila i posti di lavoro persi nel settore dal 2008 ad oggi.
Al momento il 71% delle risorse pubbliche allocate ai trasporti e alle relative infrastrutture vengono destinate a strade e autostrade, mentre il restante 29% va alle reti ferroviarie e metropolitane. Il risultato di questa politica è sotto gli occhi di tutti: smantellamento delle tratte locali del servizio ferroviario perché meno remunerative , crescente sovraffollamento e obsolescenza dei mezzi pubblici, dipendenza indotta dall’automobile anche per gli spostamenti in città e quindi aumento del traffico, proliferazione di grandi opere che favoriscono esclusivamente i grandi speculatori e le infiltrazioni mafiose.
A questo punto basta fare uno più uno: se vogliamo risollevare il settore metalmeccanico l’unica soluzione è invertire queste percentuali. Così facendo, potremo beneficiare di altri numerosi effetti collaterali: creazione di posti di lavoro, aria pulita e più spazio nelle nostre città, maggiore equità sociale e un generale miglioramento la qualità della nostra vita.
Per saperne di più leggi l'articolo: Se l’auto non ha più futuro nelle nostre città
Al momento il 71% delle risorse pubbliche allocate ai trasporti e alle relative infrastrutture vengono destinate a strade e autostrade, mentre il restante 29% va alle reti ferroviarie e metropolitane. Il risultato di questa politica è sotto gli occhi di tutti: smantellamento delle tratte locali del servizio ferroviario perché meno remunerative , crescente sovraffollamento e obsolescenza dei mezzi pubblici, dipendenza indotta dall’automobile anche per gli spostamenti in città e quindi aumento del traffico, proliferazione di grandi opere che favoriscono esclusivamente i grandi speculatori e le infiltrazioni mafiose.
A questo punto basta fare uno più uno: se vogliamo risollevare il settore metalmeccanico l’unica soluzione è invertire queste percentuali. Così facendo, potremo beneficiare di altri numerosi effetti collaterali: creazione di posti di lavoro, aria pulita e più spazio nelle nostre città, maggiore equità sociale e un generale miglioramento la qualità della nostra vita.
Per saperne di più leggi l'articolo: Se l’auto non ha più futuro nelle nostre città
E' ciò che diciamo da 1 anno a questa parte come comitato Treno Vivo: i soldi stanziati per i trasporti ci sono ma vengono spesi solo per le automobili, non pensando che in un periodo di crisi come questo i Pendolari del Treno stanno aumentando in modo vertiginoso (in Piemonte +13% dal 2007 ad oggi!!!(Dati Dossier Legambiente Pendolaria))
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