DAL SITO DI GREENREPORT.IT
Come stanno gli italiani? La misura del benessere, o della felicità, è un tema altamente complesso da affrontare, e la risposta minimale riassunta nel Pil non basta più. Un'osservazione quasi banale, ma ancora oggi non è altrettanto semplice trovare un indicatore alternativo adeguato. Ci hanno provato il Cnel e l'Istat, riuniti dal Bes - Benessere equo e sostenibile. Non a caso, per definire un nuovo metro di sviluppo, si è scelto un nome che racchiuda i due elementi assenti dalla nostra idea di crescita (anche quando la crisi era al di là da venire): l'equità e la sostenibilità.
Il Rapporto Bes 2013 è il primo mai prodotto, un'avanguardia che racchiude 134 indicatori statistici riuniti in 12 dimensioni del benessere: si tratta di un quadro multicolore del Bel Paese, tanto più accurato del Pil quanto più complesso da analizzare. Il gioco, però, vale lo sforzo. «Giungere a un accordo sulle dimensioni più importanti (i cosiddetti "domini" del benessere) e sugli indicatori - riporta l'Istat - permette anche di individuare possibili priorità per l'azione politica». Il risultato, per stessa ammissione di chi l'ha prodotto, è da migliorare. Questo non sorprende: è stato però compiuto un primo passo, e gli indicatori selezionati «aspirano a divenire una sorta di "Costituzione statistica", cioè un riferimento costante e condiviso dalla società italiana in grado di segnare la direzione del progresso che la medesima società vorrebbe realizzare».
Per saperne di più leggi l'articolo: Povera Italia: al posto del Pil arriva il Benessere equo e sostenibile, ma il Paese rimane in declino
Il Rapporto Bes 2013 è il primo mai prodotto, un'avanguardia che racchiude 134 indicatori statistici riuniti in 12 dimensioni del benessere: si tratta di un quadro multicolore del Bel Paese, tanto più accurato del Pil quanto più complesso da analizzare. Il gioco, però, vale lo sforzo. «Giungere a un accordo sulle dimensioni più importanti (i cosiddetti "domini" del benessere) e sugli indicatori - riporta l'Istat - permette anche di individuare possibili priorità per l'azione politica». Il risultato, per stessa ammissione di chi l'ha prodotto, è da migliorare. Questo non sorprende: è stato però compiuto un primo passo, e gli indicatori selezionati «aspirano a divenire una sorta di "Costituzione statistica", cioè un riferimento costante e condiviso dalla società italiana in grado di segnare la direzione del progresso che la medesima società vorrebbe realizzare».
Per saperne di più leggi l'articolo: Povera Italia: al posto del Pil arriva il Benessere equo e sostenibile, ma il Paese rimane in declino
Finalmente si comincia a sperimentare un indicatore di Benessere e non più solo Economico
RispondiElimina