DAL FATTO QUOTIDIANO.IT
Progetto Oroeco poggia le sue basi sulla massima che “ogni singolo dollaro speso, può avere effetti positivi o negativi sull’ambiente”.
l’utente che utilizzerà Oroeco potrà in qualche modo conoscere quanto il suo acquisto contribuisce all’inquinamento del pianeta. In un’economia globale che ci permette ogni giorno di acquistare oggetti provenienti da fabbriche sparse in tutto il mondo, a sua volta costruiti con materie prime che sono state raccolte e trasportate, è difficile riuscire a conoscere il reale impatto che un acquisto ha sull’ambiente. Partendo da questa premessa, l’applicazione cercherà di tracciare passo passo l’impronta lasciata sul pianeta da un determinato oggetto, tenendo conto dell’inquinamento prodotto per estrarre le materie prime, per lavorarle, per trasportarle, per assemblarle e infine per venderle sugli scaffali dei negozi.
“Le ricadute ambientali condizionano sempre di più i nostri stili di vita”, è il commento di Fabio Dovana, presidente di Legambiente per il Piemonte e la Valle d’Aosta. “Ciò che acquistiamo, mangiamo ma anche come ci spostiamo e come viene prodotta l’energia che utilizziamo. I consumatori, ad esempio, prediligono sempre più i prodotti a filiera corta che spesso coniugano la sicurezza alimentare e la buona qualità ad un costo conveniente e un impatto ambientale più basso. Non è facile però destreggiarsi tra le mille offerte e pubblicità che reclamizzano prodotti sostenibili che spesso di sostenibile hanno ben poco. Ben vengano quindi tutti gli strumenti che possono aiutare il consumatore a scegliere consapevolmente ciò che acquistano e lo aiutino a destreggiarsi al di là delle pubblicità che sempre più fanno leva su una più o meno vera attenzione per l’ambiente. La tecnologia può dare un grosso aiuto in tutto questo”.
Per saperne di più leggi l'articolo: Consumo consapevole, quanto i nostri acquisti danneggiano l’ambiente
l’utente che utilizzerà Oroeco potrà in qualche modo conoscere quanto il suo acquisto contribuisce all’inquinamento del pianeta. In un’economia globale che ci permette ogni giorno di acquistare oggetti provenienti da fabbriche sparse in tutto il mondo, a sua volta costruiti con materie prime che sono state raccolte e trasportate, è difficile riuscire a conoscere il reale impatto che un acquisto ha sull’ambiente. Partendo da questa premessa, l’applicazione cercherà di tracciare passo passo l’impronta lasciata sul pianeta da un determinato oggetto, tenendo conto dell’inquinamento prodotto per estrarre le materie prime, per lavorarle, per trasportarle, per assemblarle e infine per venderle sugli scaffali dei negozi.
“Le ricadute ambientali condizionano sempre di più i nostri stili di vita”, è il commento di Fabio Dovana, presidente di Legambiente per il Piemonte e la Valle d’Aosta. “Ciò che acquistiamo, mangiamo ma anche come ci spostiamo e come viene prodotta l’energia che utilizziamo. I consumatori, ad esempio, prediligono sempre più i prodotti a filiera corta che spesso coniugano la sicurezza alimentare e la buona qualità ad un costo conveniente e un impatto ambientale più basso. Non è facile però destreggiarsi tra le mille offerte e pubblicità che reclamizzano prodotti sostenibili che spesso di sostenibile hanno ben poco. Ben vengano quindi tutti gli strumenti che possono aiutare il consumatore a scegliere consapevolmente ciò che acquistano e lo aiutino a destreggiarsi al di là delle pubblicità che sempre più fanno leva su una più o meno vera attenzione per l’ambiente. La tecnologia può dare un grosso aiuto in tutto questo”.
Per saperne di più leggi l'articolo: Consumo consapevole, quanto i nostri acquisti danneggiano l’ambiente
Parole sante, quelle di Fabio: "Le ricadute ambientali condizionano sempre di più i nostri stili di vita"
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