Esempio positivo: la nuova Lombardia, laboratorio per la riduzione del consumo di suolo

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Nessuno ne parla in Italia, ovviamente, perché conviene a molti che il consumo di suolo prosegua caso per caso, Comune per Comune, senza altra regola che non sia la rendita fondiaria (per il privato) e l’accaparramento degli oneri di urbanizzazione (per il Comune). Eppure il 20 settembre 2011 la Commissione Europea ha trasmesso al Parlamento europeo (COM/2011/0571) la “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse”.
Alla voce “Risorsa Terra e Suoli”, l’Unione prevede di approdare al consumo zero di suolo entro il 2050 attraverso: a) densificazione delle aree già urbanizzate; b) emanazione dal livello nazionale e regionale di “linee guida” per indirizzare l’azione dei singoli comuni agli obiettivi di riduzione del consumo di suolo; c) subordinazione dell’accesso ai Fondi Strutturali al rispetto della riduzione del consumo di suolo; d) definizione di precisi limiti quantitativi al consumo di suolo.
La nuova Lombardia può diventare un laboratorio importante per la riduzione effettiva del consumo di suolo. A una condizione: che questa venga finalmente assunta come una priorità.
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