Strategia energetica 2020, interessante documento con alcune strane lacune

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Finalmente, dopo essere stata annunciata per anni, esce una bozza della mitica Strategia Energetica Nazionale (SEN), uno strumento quanto mai necessario visti i radicali cambiamenti avvenuti nel mondo dell’energia. Il documento prende atto del nuovo contesto e si allinea alla riflessione in atto in Europa.
Iniziamo dalla previsione sui consumi di energia primaria. Al 2020 questi sono stimati in calo del 4% rispetto ai livelli del 2010, mentre quelli elettrici sono previsti stabili nel decennio. Un cambiamento netto rispetto agli scenari elaborati nell’ultimo mezzo secolo e agli storici andamenti dei consumi che sconta gli effetti della crisi economica ma che sarà raggiungibile solo con adeguate politiche sul lato dell’efficienza.







Una delle novità del documento è la proposta di un improbabile raddoppio della produzione nazionale di idrocarburi da raggiungere con una serie di proposte come quella di ridurre la distanza minima dalle coste per l’estrazione a mare.
Inspiegabile l’assenza di un capitolo sulla necessità o meno di nuovi investimenti nella produzione convenzionale. Così non si parla degli impianti di Porto Tolle, Rossano Calabro, Saline Joniche, Sulcis, per limitarsi all’alimentazione a carbone, sui quali esistono progetti molto contestati. In una situazione di eccesso di capacità, di forte crescita delle rinnovabili e  di domanda stazionaria, dalla Strategia Energetica Nazionale ci si aspetterebbe una indicazione chiara sulle dinamiche dell’offerta “convenzionale”.


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