L’istruzione italiana è destinata al declino?

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Al primo giorno di apertura, la scuola italiana sembra trovarsi per la prima volta dopo anni senza lo spauracchio di una riforma strutturale. Nessun giornale ne parla, il dibattito politico sembra essersi dimenticato totalmente dei temi legati all’istruzione mentre vengono discusse strategie, coalizioni e leggi elettorali.
I dati Ocse mostrano come gli investimenti in istruzione siano fortemente sotto la media dei Paesi Ocse (il 4,9% sul PIL contro il 6,2% della media Ocse), siamo uno dei paesi con i più bassi stipendi degli insegnanti, il numero di laureati non aumenta e resta bassissimo paragonato agli altri paesi occidentali (15% sulla popolazione complessiva contro il 31% di media Ocse).
Il crollo del tetto della scuola Elementare in Provincia di Pordenone è un emblema di questa fase dell’istruzione italiana. Anche se all’apparenza sembra ancora in buono stato è la trave portante ad essere ormai marcia. Anche senza nuovi tagli e nuove riforme, l’istruzione italiana è destinata al declino.
Intanto gli studenti hanno lanciato l’appuntamento per cambiare le scuole: il 12 Ottobre scenderanno nelle piazze di tutta Italia gli studenti e le studentesse a seguito dell’appello lanciato dall’annuale campeggio dell’Unione degli Studenti.
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