Stop al consumo di suolo: referendum, ora!

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO

Il cemento è un business -siamo i principali produttori e consumatori d’Europa-, le cave sono ovunque e i Comuni si sono venduti il nostro territorio per incassare (e spenderli in clientele) gli oneri concessori che chi costruisce deve versare allo Stato. E chissenefrega se aumentano le frane e le esondazioni dei fiumi. O se poi i Comuni si indebitano per portare infrastrutture e servizi nei nuovi quartieri.
La speculazione non si fermerà neanche durante la crisi, visto che per i prossimi venti anni è prevista la scomparsa di 75 ettari al giorno. Come già successo con l’Ilva, i soliti soloni sviluppisti ci diranno che però l’edilizia dà lavoro a tante persone e che è una parte importante del nostro PIL.
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1 commento:

  1. Non amo molto i referendum, preferisco una legge equa, come quella che sembra che il ministro Clini stia promuovendo anche con il contributo delle associazioni ambientaliste.

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