Movimento della decrescita felice sui tagli al servizio ferroviario

DAL SITO MOVIMENTO DECRESCITA FELICE

Facciamo qualche confronto con la Merano-Malles, unico caso clamoroso in Italia in cui su una ferrovia nel 2005 dopo 15 anni di chiusura è stato ripristinato il traffico (ed è stato fatto bene). Per la linea per Torre Pellice questo confronto sembra avere senso: sia Malles, sia Torre Pellice sono località montane di circa 5 mila abitanti legate al turismo. A Malles ci sono un treno ogni ora per Merano, più treni espressi aggiuntivi (25 corse in tutto in partenza), servizio uguale nei giorni festivi. A Torre Pellice invece ci sono treni solo fino a Pinerolo (complessivamente 19 nei giorni feriali in partenza), dove si deve fare il cambio per Torino, alcune corse sostituite da autobus (7), un cadenzamento solo parziale, nei giorni festivi soltanto sei corse, fino a Pinerolo tutte effettuate con autobus. Tutto ciò con un bacino d’utenza tendenzialmente più grande, considerando che già Pinerolo ha una dimensione pari a quella di Merano, Torino è molto più grande di Merano e Bolzano insieme e che Luserna San Giovanni è più grande del comune maggiore tra Malles e Merano. Ma è ovvio che con una qualità di servizio come attualmete viene svolto sulla Pinerolo-Torre Pellice, meno gente sceglie la ferrovia come mezzo di trasporto.
I rami “secchi” sono quindi autoprodotti: il problema centrale delle ferrovie secondarie del Piemonte (e di quasi tutta l’Italia) è la loro scarsa valorizzazione, non la mancanza di un bacino d’utenza.
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