Nuovo capitolo Eternit, dal Salento arrivano nuove accuse ai vertici dell’azienda

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

C’è un altro capitolo nel processo contro i vertici dell’Eternit, un capitolo pieno zeppo di numeri, nomi, date e che tenta di allargare la vicenda giudiziaria al di là dei confini di Casale Monferrato. E’ quello che scrive oggi la Procura di Torino, che ha depositato richiesta di appello contro la sentenza con cui, lo scorso 13 febbraio, il Tribunale del capoluogo piemontese ha condannato a 16 anni di reclusione i dirigenti della società elvetica, lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis De Cartier, per omissione dolosa di cautele antinfortunistiche e disastro doloso.
Ad essere contestata è la prescrizione di quest’ultimo reato relativamente agli stabilimenti di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, e Bagnoli, nel napoletano. Ma non ci sono solo le altre sedi svizzere in Italia. Ci sono anche gli italiani che nelle fabbriche in Svizzera andarono a lavorare e si ammalarono. Sono 117 gli operai morti per mesoteliomi e tumori polmonari dopo avere prestato servizio nelle industrie d’oltralpe della multinazionale dell’amianto.
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