COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE PIEMONTE
Piemonte, treni sotto attacco: tagliate 12
linee
mentre proseguono i lavori per il raddoppio
autostradale del Frejus
Blitz di Legambiente in Val di Susa:
“Meno tir, più sicurezza”
Con un blitz all’imbocco del tunnel
autostradale del Frejus gli attivisti di Legambiente hanno srotolato questa
mattina uno striscione con la scritta “Meno tir, più sicurezza”. Uno
slogan, quello scelto dall’associazione ambientalista, per denunciare le
contraddizioni legate al raddoppio del tunnel autostradale in Val Susa.
“Per un decennio ci hanno voluto far credere
che la seconda canna del Frejus servisse a mettere in sicurezza la prima
-dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-,
ora gettano la maschera e svelano che si tratta di un vero e proprio raddoppio
del tunnel autostradale. Una mossa
vergognosa che conferma ancora una volta come la politica dei trasporti alpini
italiana mira ad incentivare unicamente il trasporto inquinante su gomma anziché
quello su rotaia. Per ottenere più sicurezza non serve nuovo cemento
autostradale, ne l’alta velocità ferroviaria con la TAV, ma una drastica riduzione
del numero di tir in transito attraverso una vera politica di spostamento delle
merci lungo la linea ferroviaria esistente”.
Il progetto della “seconda canna” del Frejus
nasce una dozzina d’anni fa dopo l’incidente avvenuto al traforo del Monte
Bianco, da cui è scaturita una ricognizione sulla sicurezza di tutte le
gallerie stradali e autostradali. Ben presto Legambiente denunciò però come
dietro al progetto di “tunnel di servizio” del Frejus, rischiava di
celarsi un raddoppio autostradale vero e proprio. Se n’è avuta conferma
nelle settimane scorse dalle parole di Gianni Luciani, amministratore delegato
della Sitaf (società che gestisce l’autostrada valsusina) e di Mario Virano,
presidente dell'Osservatorio per la Torino-Lione. I due hanno infatti paventano un’imminente
richiesta di deroga al Consiglio superiore dei lavori pubblici affinché il
secondo tunnel, una volta realizzato, possa essere utilizzato per il
transito di auto e tir.
“Al
di là di parole rituali a favore del trasferimento di spostamenti dalla gomma
al ferro –prosegue Dovana- in
Piemonte si continua deliberatamente nella direzione opposta. Da questa
settimana, senza precedenti simili in altre regioni d’Italia, sono state tagliate 12 linee ferroviarie e soppresse
le corse festive e prefestive su altre 14 linee. Altro che sicurezza! L’effetto combinato del taglio
dei treni e del potenziamento della rete autostradale operato dalla Giunta Cota
restituirà alla nostra regione maggior traffico su strada e un conseguente
aumento dell’inquinamento atmosferico e degli incidenti stradali”.
“Anziché affossare il trasporto pubblico occorre adottare politiche fiscali e
tariffarie che disincentivino
il trasporto su gomma –dichiara Vanda Bonardo,
responsabile nazionale Alpi di Legambiente-. E’ indispensabile impostare
una politica di trasferimento che, analogamente a
quanto avvenuto in Svizzera, riorienti quote crescenti di traffico dalla gomma
al ferro, come peraltro indicato dal Protocollo
Trasporti della Convenzione delle Alpi. Se davvero è questo l’obiettivo che
tutti condividono, il Parlamento ratifichi subito il trattato che per ben dieci
anni è rimasto ostaggio dalle lobby dell'autotrasporto”.
Ufficio stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta:
392.9935376 – 349.2572806 - www.legambientepiemonte.it
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