Amianto, la piccola signora che ha combattuto e vinto i colossi

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

La Romana, di cognome Blasotti Pavesi, è semplicemente un pezzo della storia industriale d’Italia, del mondo.
L’epopea di quella fibra naturale, nemmeno chimica, così ricca di proprietà, così vigliaccamente mortale, venti, trenta, anche quarant’anni di incubazione per poi fotterti le pleure e ucciderti. Se l’hai lavorata, se l’hai respirata sul posto, se è volata nell’aria e ti ha raggiunto come in una lotteria all’incontrario. Amianto.
È soddisfatta di sé, per avercela fatta a tirare fin qui, perché “a Casale non ci siamo fatti comprare”. Incanta con la sua tenerezza, la stessa a cui, non per caso, Giampiero Rossi ha voluto dedicare “Amianto”, il suo recente libro-denuncia. Dice che non vuole vendetta. La solita invidiabile serenità? No, “l’astio ce l’ho, mi hanno fatto abbastanza male”. “Abbastanza male…”.
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