Chiesto dal comitato referendario lo scioglimento del consiglio regionale piemontese

SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE PIEMONTESE: CHIESTO DAL COMITATO DEL REFERENDUM L’AVVIO DELLE PROCEDURE ex ART. 126 DELLA COSTITUZIONE

Nella Conferenza Stampa di venerdì 18 maggio 2012 il Comitato del Referendum Caccia ha presentato le prime iniziative legali in difesa del diritto dei cittadini ad esprimersi nel referendum.
L’abrogazione della Legge regionale n. 70/96, inserita in tutta fretta nella Legge Finanziaria, effettuata dal Consiglio Regionale al solo scopo di impedire il voto popolare, altro non è che un escamotage volto ad eludere il giudicato della Corte d’Appello e del TAR. Tale atto, seguito dal decreto del Presidente Cota di arresto delle operazioni referendarie, “si traduce in uno stravolgimento del quadro normativo regionale in materia di tutela della fauna con grave detrimento per l’ambiente e con la violazione delle direttive comunitarie ed in spregio dei principi costituzionali vigenti” scrivono il legali del Comitato.
Due le iniziative legali già avviate:
- Ricorso per ottemperanza al TAR del Piemonte con richiesta di disapplicazione dell’art. 40 della Legge Finanziaria o invio della stessa legge alla Corte Costituzionale per illegittimità costituzionale
- Richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri di avvio delle procedure di scioglimento del Consiglio regionale del Piemonte e/o rimozione del Presidente Cota ex art. 126 della Costituzione per atti contrari alla Costituzione e per gravi violazioni di legge.
Di prossima presentazione da parte del Comitato del Referendum sarà la richiesta di danni in sede civile ed è allo studio la presentazione di un esposto penale.

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