Dieci domande sulla TAV

DAL FATTO QUOTIDIANO

1) L’opera serve realmente o è diventata più un fatto di principio?
2) Qual è il rapporto tra costi e benefici?
3) È corretto investire nell’infrastruttura in un momento di profonda crisi economica mentre si taglia il sociale?
4) È solo la questione di una valle o riguarda tutti gli italiani?
5) È a rischio il patto sociale?
6) Si è tenuto conto del forte disagio che verrà procurato alla vita nella valle? Quale sarà la compensazione?
7) A causa della presenza dell’amianto nella rocciasi può garantire una reale protezione per chi lavora e per la popolazione?
8) Quante probabilità ci sono di poter realizzare l’opera contro la volontà dei valligiani? È meglio trovare un accordo o procedere lentamente sotto la scorta della polizia?
9) La Val di Susa non rischia di diventare un ghetto?
10) A chi è utile la macelleria informativa?
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